lunedì 21 marzo 2011

Libia



Un'altra guerra, questa volta si tenta di "salvare" la Libia del colonnello Gheddafi. Il Tomas Milian africano, dittatore da oltre trent'anni e custode di una cospicua riserva petrolifera, stavolta ha superato il limite, e "noi" occidentali andiamo a metterci una pezza. Ma "noi" chi siamo ? non è chiarissimo...Gli Usa hanno tentennato come non mai, ma alla fine si sono decisi e loro ci stanno, la Germania ha detto che non ne vuole sapere niente, sugli scudi Francia e Gran Bretagna che hanno spinto molto per intervenire visto che la loro immagine ultimamente è un po' sbiadita. Russia e Cina hanno espresso tutto il loro "disappunto", la Lega Araba condanna l'intervento sotto tutti i punti di vista. Ed in questo scenario quelli che hanno festeggiato i 150 anni ? Come al solito, mai una posizione definita e chiara da parte della nostra classe politica. Prima diciamo che vogliamo contribuire con la nostra proverbiale diplomazia alla crisi, in vistù degli ottimi rapporti con la Libia (dal baciamano in giù) poi ci ripensiamo e visto che siamo "costretti" diamo solo le basi militari per carità, poi nella nottata diamo pure un pugnetto di Tornado per una missione di supporto... La posizione dell'Italia questa volta è particolarmente delicata, siamo sicuramente il paese più impattato da questa guerra e quello che risentirà di più a livello socio-economico delle conseguenze di questo intervento. Mai come questa volta si ha bisogno di una classe politica che sia compatta e abbia in testa una chiara "strategia", sappia quali sono gli obiettivi da perseguire e con quali modalità. Purtroppo chi ci guida non mi sembra avere questa acume, mi auguro di sbagliare, che qualcuno ci salvi...Anzi prima vanno salvati quei poveri civili che stanno muorendo a migliaia da settimane oramai. Sempre la povera gente che muore inseguendo il miraggio di un futuro migliore, sempre "noi" che interveniamo per dare una speranza e ristabilire una nuova "giustizia", l'Afghanistan e l'Iraq ci ricordano che quasi mai ci si riesce e che la scia di sangue non si arresta... Che Dio la mandi buona, ogni tanto almeno...

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