mercoledì 1 dicembre 2010

E se avesse ragione lei ?



Capisco che è una provocazione forte e che tutti voi forse non sarete d'accordo ma...
quante volte abbiamo detto che i concorsi universiatari sono truccati e li vincono i parenti dei "baroni" o chi ha "leccato" per anni facendogli da schiavi. Quante volte abbiamo detto che mettere per decenni (!) dei precari sotto pagati o zero pagati a fare lezione nei corsi di laurea non era di un paese civile...quante volte abbiamo parlato di introdurre il concetto di meritocrazia nell'università italiana. Ora il tema è complesso, però io il dubbio ce l'ho, in fondo mantenere lo status quo conviene sempre ai forti e a chi ha già il potere. Cito solo due punti che la riforma prevede : norma cosiddetta «anti-parentopoli» che prevede che siano esclusi dalla chiamata candidati che siano parenti e affini «fino al quarto grado compreso, un professore appartenente al dipartimento o alla struttura che effettua la chiamata; o con il rettore, il direttore generale o con un consigliere di amministrazione dell'ateneo». Un altro emendamento,avrà invece come effetto lo stop alla proliferazione dei docenti a contratto nelle università. Il testo prevede che «i contratti a titolo gratuito non possono superare nell'anno accademico il 5% dell'organico dei professori e ricercatori di ruolo in servizio presso l'ateneo». Inoltre,i contratti di docenza (oggi spesso abusati per coprire i vuoti di organico) possono essere rinnovati per «un periodo massimo di cinque anni».

A me sembrano provvedimenti di buon senso e regionevoli, non vado oltre. Stiamo attenti a non farci strumentalizzare e ad andare sempre contro per partito preso. Ultima annotazione, ma sti ragazzi che protestano per le strade poi per chi cazzo votano ? così lo chiedo per curiosità....

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A Milone la riforma piace, quindi credo che non possa essere male.
Anche Giavazzi oggi sul Corriere non la butta via (poteva essere meglio, ma meglio di niente).
E poi lo sappiamo bene, i facinorosi ci sono sempre e ogni scusa è buona.
Q

Roberto ha detto...

Caro Jackomalley, diciamocelo: è la miglior riforma universitaria possibile con le risorse disponibili. Chi protesta (suo diritto, ci mancherebbe) lo fa contro il governo, la riforma è un pretesto.

Il problema è che non siamo più liberi pensatori, tutti si devono schierare su fronti contrapposti, senza porsi il problema di analizzare i contenuti.