venerdì 23 dicembre 2011

Tanti Auguri amici



Come ogni anno eccomi qua per i canonici (ma sempre sinceri) Auguri di buone feste, per diversi motivi quest'anno ve li faccio con maggior trasporto.
Tanti auguri a Rob mio lettore Lombardo (ma non troppo) che si gode la sua dolce Camilla e domenicalmente le ultime recite del suo eroe Alex, tanti auguri al Roberto romano collega (ma non troppo) con il quale condividiamo giri del prigioniero e futili ma necessari argomenti nelle quotidiane pause, tanti auguri a Cletuse di Bahia illustre pensatore dei nostri giorni che disegna palazzi insieme al quale disquisisco virtualmente sul perchè di tutto quello che ci circonda, tanti auguri a Carla che è lontana nella nebbia ma con la quale ci siamo "divertiti" sulle spiagge nostrane quest'estate,tanti auguri a "purtroppo" novello scrittore che si nasconde ancora un po' dietro il suo nichilismo, tanti auguri a "Q" emigrante oltremanica (ma sempre molto vicino) frequentatore numero uno di queste pagine, tanti auguri a Pietro che aspetta la seconda figlia e già guarda con serena diffidenza alla terza (perchè di femmina si tratterà), tanti auguri ad Alessio a cui dico grazie (perchè sennò chi lo sente) con il quale sono unito da un insana ma profonda e sempre viva passione, tanti auguri a chi sta lottando veramente e non (come me) con delle inutili paranoie, tanti auguri a quelli che sono solo passati un attimo, tanti auguri a quelli che non passano più, tanti auguri a tutti voi, di cuore.

Vi lascio con un'estratto dal libro di Paolo Sorrentino (vedi colonna a destra) che sto leggendo, non so se vi piacerà, ma secondo me è illuminante e vi prego di leggerlo positivamente :

"Morti i semplici, ci siamo affacciati noi, torvi, sinistri, finto tenebrosi del segreto della vita. Credevamo di essere diventati complessi, ma eravamo ruzzolati nell'essere complicati. Che è tutta un'altra storia, triste assai. Avevamo ancora un piede nelle risate delle corse al sacco delle nostre madri, una volta, ma ce ne siamo liberati per impigliarci altrove. Ci siamo impigliato nei night club e nelle università, sui primi yacht e nelle fabbriche. Questione di estrazione sociale, di frequentazioni, di furbizia e fortuna. Senza trovare mai niente, solo un mastodontico, martellante, incomprensibile disagio. Un lungo frastuono. Questo è stato. Ma adesso basta. Ora mollo tutto. Lo giuro sul bambinello nella capanna davanti al bue e all'asinello.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Auguri a tutta la famiglia Jackomalley!
Ci vediamo presto!
Q