lunedì 2 aprile 2012

Long John

Lo conosco grazie ai ricordi di mio padre, per me era, anzi è una figura mitica, il centravanti dello scudetto della Lazio. Quello del '74 (l'anno dopo la mia nascita) quello in bianco e nero, quello di quando eravamo i più forti di tutti. Giocatore carismatico, tutta la squadra si identificava in lui, faceva impazzire le folle, giocatore tutta grinta, fisico e tenacia, il massimo per ogni tifoso. Emblema di uno sport e di un'epoca che oggi non esite più, di un qualcosa che la Domenica accumunava tutti, di una passione vera e pura, vissuta all'aria aperta insieme ad altre 70.000 persone (e non sul divano da solo davanti ad un freddo schermo). La sua vita un romanzo, emigra bambino in Galles, torna in Italia per giocare in Serie C, si ritrova alla Lazio per caso, vince uno scudetto memorabile, va in Nazionale e al mondiale manda platealmente "affa" l'allenatore, per amore nel '76 scappa in America dove giocherà delle esibizioni per altri sei anni con Pelè, Beckembauer e Cruyff, tornerà da presidente nel '83, promette lo scudetto e invece si finisce in B sull'orlo del fallimento. La leggenda vuole che suggerì a Pelè (nell'avventurosa squadra di "soccer" dei Cosmos di New York) di mettersi sulla fascia perchè a segnare ci pensava lui. Non c'è più, ma come tutti quelli che ci aiutano a sognare, ci sarà sempre; il suo nome resterà sempre là...Chinaglia ? quello del primo scudetto della Lazio, quando eravamo i più forti di tutti...



2 commenti:

Antonio ha detto...

Avendo capito il carattere forte che aveva Chinaglia, non credo sia solo una legenda il fatto che abbia detto a Pele' di spostarsi sulla fascia. Rivedendo i vecchi filmati, devo dire che era poco elegante, era tutto nervo e forza! ... non saprei a chi paragonarlo del calcio moderno.

jackomalley ha detto...

Chinaglia è stato e sarà la Lazio, sempre