"Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddy Merckx"
venerdì 6 febbraio 2009
Australian Open
Si sono chiusi Domenica scorsa gli Australian Open, primo grande slam della stagione tennistica, con l'ennesima finale Nadal-Federer. Dopo Wimbledon dove c'era stato il passaggio di consegne, del trofeo e del titolo di re dell'All England Tennis Club, i due si ritrovavano di fronte sul cemento. Anche sul suolo australe ha avuto la meglio Nadal al quinto set, questa volta però è stato il crollo inaspettato di Federer a spianare la strada allo spagnolo. E' evidente come al momento il numero uno del tennis sia Rafael Nadal, come pure è evidente come Roger Federer lo soffrà da un punto di vista psicologico più che tecnico/fisico. Restano nella mente colpi memorabili ed il pianto dirotto dello svizzero, e infatti molti hanno detto che il pianto è l'emblema della sua debolezza. Io ritengo invece che Federer si sia dimostrato ancora una volta un grande campione dal volto "umano", a cui non hanno retto i nervi...Di sicuro entrambi sono i simboli della rinascita di questo sport che dopo anni anonimi è stato risocperto dal grande pubblico, per cui lunga vita a tutti e due e poi prima o poi Roger la spunterà...forse
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